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Bud Spencer in FIN
Lo sapevate che Bud Spencer è stato il primo nuotatore italiano a infrangere il muro del minuto nei 100 stile libero

ROMA - Lo sapevate che Bud Spencer è stato il primo nuotatore italiano a infrangere il muro del minuto nei 100 stile libero (59.5 il 19 set 1950 a Salsomaggiore)? Allora era più conosciuto come Carlo Pedersoli, partecipava alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952 e di Melbourne nel 1956 con personali sui 100 stile libero intorno ai 58 secondi e giocava a pallanuoto nella Lazio, con cui conquistò lo scudetto nel 1956.
Oggi il primatista italiano dei 100 stile libero, centroboa della Lazio e Star del mondo dello spettacolo, già testimonial della Federnuoto dal 2004, ha incontrato a Roma il Presidente Paolo Barelli "per definire il ruolo aggregante che svolgerà nei prossimi meeting organizzati dalla Federazione Italiana Nuoto e continuare a coltivare direttamente la passione smisurata che ha per gli sport acquatici. Per la FIN - continua Barelli - è un onore ricordare i titoli di Pedersoli e continuare a promuovere, anche grazie al suo nome, la cultura dell'acqua".
Un onore che Pedersoli considera un dovere. "Ricordo che ai Mondiali di Roma '94, dopo il successo del Settebello, andai negli spogliatoi per estendere i complimenti ai campioni - racconta Carlo Pedersoli -  Gli dissi: "congratulazioni signorine". Tutti mi coprirono di abbracci ma mi chiesero il perché di "signorine". "Beh - gli risposi - noi giocavamo in sette, voi siete quasi il doppio!". Lo sport negli ultimi cinquant'anni è cambiato moltissimo, il nuoto in particolare. Noi eravamo dei pionieri, oggi sono più di 5.000.000 i praticanti in piscina; la diffusione delle scuole nuoto, della cultura dell'acqua e dell'agonismo sono equivalenti e seguiti dalla Federazione nei minimi dettagli. Ai miei tempi - continua Pedersoli - nuotavo uno/due chilometri al giorno, non avevamo nulla, se non un costume, un allenatore col fischietto, una panca e qualche peso in palestra".
Nuoto e pallanuoto, due discipline a cui ha legato la sua vita. "Lo sport mi ha reso uomo, lo studio mi ha arricchito culturalmente, lo spettacolo mi ha fatto conoscere al mondo - conclude Pedersoli - La pallanuoto mi ha insegnato il rispetto dell'avversario, delle regole, il sacrificio. Una volta giocavamo in sette, le rose erano composte al massimo da nove giocatori, ma già era un'eccezione. Impossibile un paragone con la pallanuoto attuale, con squadre da 20 giocatori, giovanili, televisione, radio. Una crescita importante alla quale desidero contribuire al fianco della Federazione Italiana Nuoto e al Presidente Barelli, anche in vista dei Mondiali di Roma 2009 che porranno la città e il Paese al centro dello sport mondiale".

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Data: 02/12/2006