Gentile Presidente,


siamo ormai prossimi al rinnovo del Consiglio del Comitato per il prossimo quadriennio e questa mia comunicazione ha lo scopo di salutare e ringraziare quanti hanno creduto in me e “nei comitati” da me presieduti nel corso di questi due cicli olimpici e ripercorrere, in maniera veloce, l’attività svolta dallo stesso.

La mia esperienza ai vertici del Comitato avvenne nel 1996 con l’incarico di Commissario durato sei mesi, quindi nel dicembre dello stesso anno venni eletto Presidente del Comitato Regionale Sardo.
Il mio programma prevedeva:
- presenza costante in Comitato,
- imparzialità nella condotta curando gli interessi di tutte le Società e quindi del movimento natatorio isolano,
- aumento dell’attività agonistica , regionale e interregionale, attuando dei piani di confronto agonistico con realtà diverse dalla nostra,
- valorizzazione ed, in alcuni casi, lancio vero e proprio di TUTTI i settori che concorrono alla formazione del movimento natatorio
- abbattimento dei costi sostenuti dalle società mediante reperimento di fonti di finanziamento alternative.


Dalle relazioni tecnico morale-finanziaria a partire dal biennio 1996/1998 fino all’ultima, approvate all’unanimità dai partecipanti alle relative Assemblee, risulta che il programma è stato interamente rispettato ed in alcuni punti incrementato.
La mia presenza presso gli uffici del Comitato è stata, ad eccezione di questi ultimi mesi, assidua e costante.
Sono sempre stato disponibile e sensibile alle problematiche delle singole società cercando ed ottenendo deroghe, anche quando la FIN ha sollevato un muro affinché i regolamenti venissero rispettati pienamente. Ecco il perché di molte critiche mosse per l’eccessiva burocratizzazione dei nostri uffici, purtroppo la cosa non è dipesa da noi.
Le deroghe, ed alle volte il semplice buon senso, ci hanno permesso di far aumentare l’attività e far conoscere il nuoto e la pallanuoto in zone dove l’acqua ed a volte il mare è un lusso .
L’attività è aumentata enormemente. Siamo passati da 16 società a 35, ad oggi una in attesa di ratifica da Roma. La quasi totalità esercita regolare attività agonistica anche se con numeri ridotti, contribuendo ad aumentare nel complesso il movimento sportivo.
Nel 1998 ho fatto inserire la disciplina del nuoto ai “Jeux des Iles”, a tale proposito posso anticiparvi che, unitamente a qualche altro presidente, stiamo cercando di far includere, sin dalla prossima edizione, anche la pallanuoto.
Negli anni antecedenti il mio ingresso il Comitato organizzava solo le manifestazioni istituzionali, mentre le società provvedevano ad integrare il calendario con varie manifestazioni: il trofeo Era, il memorial De Gioannis, la 24 ore di nuoto etc e vari altri trofei e memorial.
Nel 1996 le partite di pallanuoto, tra quelle nazionali e regionali furono 96, solo nella scorsa stagione ne contiamo 315; le altre discipline non erano svolte.
Già da anni svolgiamo campionati regionali di nuoto sincronizzato e salvamento e, benché le


società aderenti a questi settori siano , purtroppo, ancora poche ritengo che questi siano settori importanti e da incentivare maggiormente, così come la propaganda, in quanto offrono un alternativa ad atleti che magari non riuscendo a essere “campioni” di nuoto o pallanuoto, visto il duro confronto, possono realizzarsi in queste discipline.
Ricordo che l’allora allenatrice della R.N.Sassari, Carla Seu, mi disse di aver “riacciuffato” degli atleti che avevano ormai smesso di nuotare perché non riuscivano a soddisfare la loro ambizione nel nuoto. E’ proprio grazie al loro inserimento nella squadra di salvamento che all’epoca la R.N.Sassari si classificò all’interno delle prime 50 Società nazionali , contribuendo con le altre società tra cui Sport Gest , Shark Nuoto, Acquatic Club e Sport Full Time, a far classificare il comitato sardo al 15 ° posto Nazionale. Risultato che , nonostante i miei sforzi per mantenerlo o migliorarlo non si è più ottenuto.
Ho cercato di attivare un altro settore nel quale Sassari poteva avere grossi risultati vista la struttura esistente nell’impianto di Lu Fangazzu : il settore tuffi. Nel 1998 , abbiamo organizzato un corso per allenatori, sponsorizzato dal Comitato, facendo intervenire Klaus Dibiasi e gli allora medagliati, ma purtroppo non ci sono stati i risultati sperati anche per la mancanza d’interesse o per la focalizzazione dello stesso in altri settori da parte delle Società.
Non bisogna inoltre dimenticare la massiccia presenza dei ns. atleti ai Campionati Nazionali, che pian piano hanno migliorato i singoli risultati, passando dagli importanti ma isolati risultati di Corrado Sorrentino e Nicola Pau alle cinque medaglie dello scorso anno oltre all’oro vinto da Federica Rocca, sicuramente il più prestigioso risultato degli ultimi anni.
Bisogna considerare che questi risultati sono stati raggiunti nonostante per circa tre anni la piscina comunale di Cagliari è rimasta chiusa per “restauri” , per cui l’attività lavorativa di molte società è venuta meno, diminuendo la presenza di atleti alle manifestazioni quindi diminuendo il confronto tra gli stessi.
Società come lo Sporting Nuoto Lib. Cagliari e il Nuoto club , solo per citare alcuni nomi, sono quasi “sparite” in quegli anni dalla scena del confronto agonistico, pur mantenendo, con sacrificio e costanza, la propria affiliazione (in virtù di quelle “deroghe” particolari che sono riuscito ad ottenere grazie al buon senso) e che auspico rivedremo presto ai vertici delle classifiche.

Nell’ottica dell’abbattimento dei costi sostenuti dalle Società, nel mio primo mandato ho abbassato il costo gara degli esordienti portando la tassa da £. 6.000 a £ 4.000, eliminato il pagamento della tassa per i finalisti.
Il Comitato si è fatto carico in maniera totalitaria delle spese di trasferta delle rappresentative in ogni disciplina impegnata. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un abbattimento dei costi ed ad alcune scelte strategiche di gestione.


Come saprà, il CONI da anni ha ridotto drasticamente i finanziamenti alla Federazione e quindi di riflesso ai Comitati e fu lungimirante la decisione dell’allora neo eletto consiglio del C.R. quando al 1° punto degli obiettivi da raggiungere vi era l’autonomia finanziaria.
Per raggiungere quello scopo sono state essenziali alcune scelte innovative quali:
- convenzione con la R.A.S. per i corsi di salvamento,
- gestione delle piscine comunali di Sassari, (convenzione non rinnovataci perché la stessa, inizialmente, fu aggiudicata alle società locali)
- incremento dei corsi SIT,
- economia di gestione con tagli a tutte le spese : dalle premiazioni al blocco delle telefonate verso cellulari ed interurbane, giurie ridotte, applicazione della ex L.80, personale rinuncia alle trasferte per partecipazione a manifestazioni nazionali; taglio delle spese di rappresentanza e trasferta dei collaboratori nelle riunioni nazionali etc.

Tutto ciò ci ha consentito di affrontare il disavanzo del bilancio trovato al momento dell’insediamento, le maggiori spese quali il trasferimento della sede, aumento dei collaboratori dovuto all’aumento del lavoro ( per inciso il compenso dei collaboratori da anni è invariato pur essendo aumentata l’attività lavorativa), adeguamento del sistema informatico, aumento del gettone di presenza degli UU.GG che operavano in piano vasca, aumento del gettone ai cronometristi ….
Il tutto senza alcun supporto da parte della FIN Centrale, benché alcuni Comitati usufruiscano ancora dei locali in uso gratuito ed altri di personale stipendiato dal CONI.
L’ultimo anno in cui abbiamo gestito le piscine di Sassari abbiamo integrato il personale degli impianti con due persone a supporto del nostro responsabile locale con il compito di organizzare lo spazio acqua. Questa scelta è stata possibile perché vi era la copertura di cassa, contribuendo alla crescita professionale dei collaboratori stessi.

Abbiamo ospitato manifestazioni nazionali ed internazionali nei settori propaganda, master , nuoto, salvamento, contribuendo a lanciare il nome degli impianti che hanno ospitato le stesse : i giochi delle gioventù e campionati studenteschi Internazionali a Cagliari; il Trofeo Scuole Nuoto ad Ortacesus; Il Campionato Italiano Master a Villasimius; I giochi delle isole a Quartu; Il Campionato Italiano di Salvamnento delle FF.AA. a Quartu.
Lo scorso anno abbiamo coinvolto la nazionale di nuoto e nuoto di fondo , impegnate ad Olbia per gli allenamenti in vista degli Europei. Con l’avvallo dei tecnici delle Nazionali, abbiamo organizzato una manifestazione di Nuoto ed una di Fondo apprezzate da quasi tutti i componenti il nostro mondo. Atleti, tecnici , Dirigenti ecc.. si sono recati ad Olbia partendo da tutte le parti della Sardegna per partecipare o vedere gli azzurri in azione. Purtroppo tali manifestazioni non hanno avuto il consenso unanime, alcune persone si sono estraniate ed anzi hanno criticato l’evento pur non essendo presenti e, in alcuni casi, forse, negando la possibilità di partecipazione ad altri.
Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo “rispolverato” una disciplina caduta in oblio : il FONDO. Abbiamo dato un riconoscimento ufficiale ai risultati Nazionali e Regionali ottenuti durante la stagione 2003/2004 organizzando il “PREMIO FIN 2004” ed altre iniziative non istituzionali sono state proposte e avviate , alcune già realizzate.
Questo è stato possibile grazie al coinvolgimento e personale interessamento dei Consiglieri.
Anche queste attività non sono state esenti da critiche.
Ma di critiche, il più delle volte gratuite e che rasentano la calunnia, ne ho ricevute tante. La più significativa è quella che…” avrei sistemato moglie e figlia in comitato…” . Nulla di più falso. Infatti: mia figlia Silvia collabora con il comitato dal 1994 quando lo stesso venne Commissariato e il Consigliere Federale Donato Monaco le chiese collaborazione , quindi nello stesso anno il Presidente Cogoni in seguito alla sua nomina, la confermò come collaboratrice e da allora svolge il suo lavoro, a detta di Roma e delle società, in modo egregio; mia moglie collaborava con il GUG Regionale, e non con il comitato, anni prima che io ricoprissi cariche istituzionali nella FIN, sin da quando svolgevo l’attività di arbitro di pallanuoto.
Ritengo molto facile elargire critiche sull’operato di un Presidente, chiunque esso sia, e quindi generalizzare ma bisognerebbe essere certi di ciò che si dice e fare esempi concreti.

Vorrei ricordare che il Presidente risponde in prima persona di tutte le scelte anche quando non volute ed alle volte ignorate perché prese a sua insaputa.

A mie spese, a causa delle tante delusioni, ho imparato a muovermi con prudenza e a cautelarmi infatti ogni riunione di consiglio, in particolare nel corso degli ultimi due anni, ha avuto la presenza del coordinatore di segreteria, quale verbalizzante, ed è stata registrata con supporto magnetico.

Le Delibere adottate per maggioranza sono state attuate. Lo scorso anno ad inizio stagione è stato inoltrato un calendario gare recante importi d’iscrizione diversi da quelli in attuazione, senza che ci fosse stata alcuna delibera al riguardo (sono venuto a conoscenza di ciò tramite la segnalazione di un Presidente di Società molto scrupoloso che ha evidenziato la difformità di importi) interpellata la collaboratrice del settore la quale non ha saputo dare motivazione, anche se ritengo che la stessa abbia eseguito quanto le era stato indicato di fare.
Ho quindi provveduto ad indire una riunione di comitato dove fra le altre cose sono stati deliberati gli importi delle tasse gara oltre all’utilizzo di giurie ridotte. Il tutto ovviamente è agli atti, questo per dire che le delibere prese sono state rispettate mentre è stato rivisto quanto “attuato” senza le opportune ratifiche da parte del consiglio.
Nel 2002, dopo aver ottenuto una importante sponsorizzazione, proposi al consiglio la diminuzione delle tasse gara, tale proposta fu bocciata da alcuni consiglieri che sostenevano che tali decisioni non si sarebbero dovute prendere ad anno agonistico iniziato ma all’inizio della stagione.

Sul mio carattere “dispotico” in effetti devo dire che mi sono sempre opposto all’organizzazione di manifestazioni a doppio concentramento, soprattutto per le qualificazioni ai campionati regionali, poiché comportano un notevole aumento di spese che non hanno la necessaria copertura finanziaria.
Il comitato incassa le quote di iscrizione per le qualificazioni ma poi deve sostenere doppie spese di ufficiali di gara, di cronometristi, d’impianto e di medico (quando si riesce a reperirne uno… cosa che “fortunatamente” a Sassari non è mai capitato) in più a questo vanno sommate le spese delle finali dove si devono aggiungere eventuali rimborsi chilometrici e dei pasti oltre alle piastre ed alla segreteria esterna ma queste sono cose che abbiamo affrontato nella riunione dello scorso febbraio.
Ecco per esempio la “Delibera” sui concentramenti, da me non ritenuti opportuni, è stata attuata come ha voluto la maggioranza del Consiglio nel rispetto delle norme statutarie.

Chiudiamo la “parentesi” e focalizziamo l’attenzione su quello che ritengo un vero fiore all’occhiello del mio impegno la Legge sullo Sport. Nel 1999 ho avuto l’onore di partecipare attivamente all’intensa opera di sensibilizzazione portata avanti nei riguardi della R.A.S. ai fini di una maggiore considerazione delle problematiche sportive e delle legittime aspirazioni, collaborando con il CONI, alla stesura della Legge 17/99. In modo particolare mi sono impegnato personalmente e grazie a lunghe azioni trasversali di pubbliche relazioni per far approvare gli emendamenti sui contributi alle società sportive ed alle Federazioni affinché lo sport possa vincere sotto tutti gli aspetti ben consapevole degli sforzi economici che le società devono sostenere per mantenere le proprie squadre non solo ai massimi livelli nazionali ma anche a livello regionale.
I contributi vengono oggi riconosciuti in base a criteri oggettivi e di meritocrazia e non più solo di “amicizia”.

Nonostante le difficoltà affrontate ritengo di aver attuato quanto previsto.
Le società che si sono rivolte al Comitato hanno trovato la massima collaborazione mia e del personale: abbiamo sempre cercato di risolvere tutti i singoli problemi, nei limiti delle possibilità e posso asserire che non vi è società che non ha avuto benefici e/o agevolazioni dalla nostra opera.
Questo grazie all’assenza di interessi personali e/o principali con alcuna società di appartenenza stante la mia provenienza dal GUG.

A conclusione di questa mia comunicazione, vista la mia personale esperienza, il suggerimento che posso dare è che le Società votino un Consiglio efficiente e che il Presidente si avvalga di persone valide, che operano alla luce del sole, che non pensano esclusivamente ai propri interessi ma alla collettività e soprattutto che abbiano la voglia e la passione di lavorare con l’obiettivo di aumentare quanto già è stato fatto ed ottenuto.

Un Presidente ha il dovere di ascoltare il Consiglio e le società, ha il dovere di lavorare con l’obiettivo di raggiungere risultati a vantaggio di tutto il settore e ha il dovere di fare il compito principale per il quale è stato eletto : prendere le decisioni.

Dopo due mandati, anche nel rispetto delle nuove norme della FIN, non ripresenterò la mia candidatura.

A Lei, Presidente, ai tecnici, ai dirigenti, atleti e genitori auguro i miei più sinceri auguri di Buon Natale e felice 2005.






Cagliari 22/12/2004


Silvio Atzori
Presidente CRS